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Adolescenti "online" ed "offline": gli scenari di un'identità in divenire

martedì 14 novembre 2017 - 10:35

Dott.ssa Ilaria Visone

 

L'abuso della rete nella fascia d'età adolescenziale rappresenta una problematica sempre più saliente per le famiglie, gli insegnanti e tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella relazione con i ragazzi e le ragazze.
L'essere sempre "online", da parte di adolescenti e non, sembra essere, al giorno d'oggi, una richiesta implicita che caratterizza la realtà sociale in cui siamo immersi; nella rete si può spaziare tra esperienze di socializzazione, condivisione e confronto su contenuti di vario genere fino a fenomeni più preoccupanti, quali la pornografia ed il cyberbullismo.
In particolare quest'ultimo fenomeno è stato definito come "quella forma di prevaricazione volontaria e ripetuta nel tempo, attuata mediante uno strumento elettronico, perpetuata contro un singolo o un gruppo, con l'obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi" (Smith et al., 2006); come è facile immaginare, tali comportamenti risultano difficili da individuare ed arginare ed, in aggiunta a ciò, il fatto che non vi sia un contatto diretto tra vittima e bullo facilita, in un certo senso, la mancanza di consapevolezza da parte del bullo rispetto alla sofferenza provocata all'altro rendendo ancora più problematico il processo di empatizzazione con il vissuto della vittima.
Il cyberbullismo rappresenta solo uno dei possibili utilizzi disfunzionali della rete, tuttavia, ciò su cui ci proponiamo di interrogarci in questa sede è costituito dagli aspetti emotivi che possono celarsi dietro il bisogno di essere costantemente "online" e dalle esperienze che gli adolescenti fanno al di fuori della rete, ossia quando sono "offline".

 

La ricerca in psicologia sul fenomeno


Oggi è un dato di fatto che la realtà digitale abbia modificato le modalità di comunicazione: l'affermarsi delle nuove tecnologie, dei social network e dei nuovi canali che si creano sempre più rapidamente, ha consentito agli adolescenti di ridurre il confronto faccia a faccia e di affiancare o sostituire l'esperienza diretta con una percezione mediata dagli schermi di pc e smartphone.
Le diverse ricerche sul tema hanno mostrato possibili risvolti negativi dell'abuso di internet, come nel caso in cui esso è risultato associato all'isolamento sociale (Sanders, 2000), allo scarso rendimento scolastico (Wainer et al., 2008), alla maggiore sperimentazione di vissuti di solitudine e depressione (Morahan-Martin, 2003) fino a giungere a parlare di "Internet Addiction Disorder", disturbo da dipendenza da internet, per l'appunto.
Tale problematica, simile per certi aspetti ad altre forme di dipendenza, se ne differenzierebbe per il fatto di comportare un "consumo senza sostanze" (Perrella et al.,2014; Lancini, 2013). Relativamente a ciò che può predisporre ad una internet addiction, gruppi di ricercatori hanno evidenziato come l'uso eccessivo di internet possa esser legato a problemi emotivi preesistenti che ne amplificherebbero la gravità, come l'ansia, la rabbia, lo stress o la depressione, i tratti di impulsività e la propensione alla ricerca di esperienze e sensazioni nuove (Ko et al., 2010).
Dall'altro lato, alcune ricerche si sono concentrate sugli effetti positivi dell'utilizzo di internet, come, ad esempio, l'aspetto di facilitazione nell'aumentare la propria rete di contatti, nel mantenere i legami affettivi (Smith et al., 2010) e nell'interagire con i pari (Subrahmanyam et al., 2011).


Perché gli adolescenti si appassionano tanto al web?

 

 In primis, la rete consente di vivere moltissime esperienze restando comodamente a casa, ossia in un ambiente protetto e con un'esposizione minima, per di più, "online" è possibile proporsi agli altri in modi nuovi, creando una sorta di identità alternativa che può contribuire ad incrementare la propria autostima. Il vantaggio della rete è sicuramente costituito dall'effetto protettivo della "distanza di sicurezza" che permette di mantenere: non ci si guarda negli occhi, non ci si tocca, non si ascolta la voce del nostro interlocutore: la rete ci consente di essere ciò che vogliamo, dove e quando lo desideriamo, pur rimanendo nei pochi metri quadrati della stanza in cui è presente il nostro computer.
Gli adolescenti, dunque, si trovano dinanzi alla sfida di costruire una propria identità in presenza di questo doppio binario: reale-virtuale, online-offline. Spesso, infatti, la realtà virtuale diviene il luogo della possibilità in cui sperimentarsi e conoscersi, anche nel confronto e nella relazione con i pari, a tal proposito, il sociologo Bauman parla di "identità fluida" in relazione sia alla pluralità che alla costruzione "pezzo per pezzo" di un'identità sempre in divenire.
Il processo di integrazione di aspetti relativi all'identità "online" con quelli riferiti alla vita quotidiana "offline" può, talvolta, risultare difficoltoso e giungere, in casi estremi, a far sì che la realtà virtuale venga preferita a quella reale, mettendo in atto un graduale ritiro dalla vita sociale.


In conclusione, ci sembra importante per le persone, i gruppi e le istituzioni coinvolti a vario titolo nella relazione con gli adolescenti, considerare i cambiamenti che la rete ha apportato nelle nostre vite e promuovere la costruzione di rapporti di vicinanza autentica con gli altri, ove le proprie ed altrui fragilità possano essere riconosciute ed accettate.

 

 

Riferimenti bibliografici


Bauman, Z. (2012). Modernità liquida. Gius. Laterza & Figli Spa.
Ko, C.H., et al. (2010). "The characteristics of decision making, potential to take risks, and personality of college students with Internet addiction". Psychiatry research, 175/1 .
Lancini, M., Cirillo L. (2013) "Il trattamento delle dipendenze da Internet in adolescenza." Psichiatria e Psicoterapia, 32/2.
Morahan M., Schumacher P. (2003). "Loneliness and social uses of the Internet." Computers in Human Behavior, 19/6.
Perrella R., Caviglia G. (2014). Dipendenze da internet. Adolescenti e adulti. Maggioli Editore.
Sanders, C. E., et al. (2000). "The relationship of Internet use to depression and social isolation among adolescents." Adolescence, 35/138.
Smith, P. K.., et al. (2006)."An investigation into cyberbullying, its forms, awareness and impact, and the relationship between age and gender in cyberbullying." Research Brief, RBX03-06. London: DfES.
Subrahmanyam, K., Smahel (2010). Digital youth: The role of media in development. Springer Science & Business Media.
Wainer, J., et al. (2008). "Too much computer and Internet use is bad for your grades, especially if you are young and poor: Results from the 2001 Brazilian SAEB." Computers & Education, 51/4.

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